martedì 10 maggio 2011

Bilancio

Ieri ho finito la settimana di prova di astinenza dai grattamenti. Non è che mi sia astenuta del tutto, ma anche solo con l'averne diminuito l'intensità e la frequenza si nota un lievissimo miglioramento. È come se la normalità fosse a un passo da te, e in certi momenti sembra così facile smettere. Invece poi ti spunta un maledetto brufolo che rovina tutto. È vero che se non ci fossero sarebbe mille volte più semplice, ma dobbiamo imparare a conviverci e distogliere l'attenzione dalla pelle. Non può essere tutto perfetto e sotto controllo. Mi è capitato di leggere su un forum dei post di qualcuno che ce l'aveva fatta e scriveva che è tutto lì: non pensarci affatto, non guardarsi quasi mai allo specchio. E diceva che invece spesso anche queste prove di astinenza non fanno altro che focalizzare l'attenzione sulla pelle: se sai che non devi fare una cosa, ci pensi mille volte di più e diventa un'ossessione. Ma il processo di "disinteressamento" è impegnativo e implica un cambiamento proprio nel modo di pensare e concepire noi stessi, perciò all'inizio è necessario un impegno consapevole che si spera poi diventi automatico.
Comunque, quando cerco di non grattarmi, mi rendo conto di quanta energia ho nelle mani che dev'essere sfogata e divento molto più nervosa, perché ormai quella di escoriarsi è diventata una valvola di sfogo dello stress. Bisogna inventarsi altre attività, altri modi, tenersi impegnati diversamente.
Ho deciso di non concedere più tregua a questa cosa, così domani inizio un'altra sfida di dieci giorni, che terminerà il 20. Sarà anche controproducente sforzarsi di non farlo, ma non conosco altre vie. Cercherò di aggiornare il blog quotidianamente per annotare i progressi e i fallimenti.

4 commenti:

  1. oddio, pure io ne soffro..hai descritto perfettamente la sensazione: piacere soddisfazione mentre ti gratti, poi arriva la depressione. Io sto migliorando a poco a poco ma vorrei smettere del tutto. La mia idea è che smetterò quando finirò gli studi. La prossima settimana mi hanno invitato al mare, la cosa mi mette un po' di ansia perché nel giro d una settimana devono scomparire le crosticine che ho qua e là...visto che ho trovato questo blog anche per me inizia la tolleranza zero. Speriamo di farcela!

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  2. Pensa che io adoro il mare e ci vado da sola per evitare sguardi indiscreti. Ho il corpo così pieno di cicatrici che se non mi piacesse così tanto il mare mi rinchiuderei a casa per tutta l'estate. Ho sentito dai forum gente che non indossa i pantaloncini dall'età di 13 anni, perciò sei ancora in tempo! Puoi farcela!

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  3. Io ci vado da sola, con il mio ragazzo o con la mia migliore amica e basta...da 4 anni non porto più i pantaloncini corti. vorrei ricominciare quest'anno perché sono migliorata. Tuttavia ho notato che devo sempre aver un punto del corpo con cui mi accanisco per lasciare stare un altro. Questo è molto brutto, dovrei trovare un altro modo per sfogare lo stress ma non so come!Paradossalmente il periodo in cui la mia pelle era più sana è stato quando ho iniziato ad andare in piscina: il cloro secca la pelle ed eventuali crosticine, la schiarisce e quindi toglie le macchie, se presenti. Mi toglievo l'accappatoio e mi tuffavo direttamente...dopo 3 mesi non avevo più nulla.Inoltre il pensiero che gli altri 'vedano' aumenta lo sforzo che fai per non toccarti. Il mio principale problema credo sia l'ansia lavorativa, cioè il fatto di non avere il controllo del futuro.Anche gli odori mi fanno stare meglio: il fatto di odorare di buono mi fa stare più calma. Io uso un olio naturale alla rosa mosqueta...l'odore mi fa stare bene! Comunque per me il problema è riuscire a sfogare lo stress in altro modo...ma devo ancora capire come!Anche tu puoi farcela, dobbiamo!

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  4. "Il mio principale problema credo sia l'ansia lavorativa, cioè il fatto di non avere il controllo del futuro." Come ti capisco. È stata proprio questa preoccupazione a farmi cadere in una crisi depressiva l'anno scorso che ha peggiorato la situazione della mia pelle. Mi sentivo una fallita e, di certo, vedermi anche brutta riduce ulteriormente l'autostima. Hai ragione che stare in pubblico aiuta, solo che nel mio caso sembra che non mi renda più conto di come possono vedermi gli altri.

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