giovedì 24 marzo 2011

Motivi per smettere

Dire che la qualità della vita di un "grattatore compulsivo" peggiora sensibilmente sarebbe un eufemismo. La nostra vita fa letteralmente schifo e la sola idea che la cosa dipenda esclusivamente da noi ci fa stare malissimo. Smettere di devastarci la faccia e il corpo, svegliarci un bel giorno e poterci guardare allo specchio come persone "normali" è il sogno più grande di ogni "escoriatore", ma anche una meta che considera irraggiungibile. Smetterla di ossessionarsi per lo stato della propria pelle sarebbe un primo passo verso la guarigione. A volte ci sentiamo forti, pensiamo di poter smettere, ma poi la soddisfazione di un desiderio immediato (la compulsione di escoriarsi) risulta più forte del pensiero di una soddisfazione differita nel tempo (avere una pelle normale). Occorre concentrarsi di più su questi obiettivi a lungo termine. Ecco alcune ragioni per smettere:

  • voglio sentirmi libera e felice
  • voglio smetterla di sentirmi in imbarazzo
  • voglio andare a dormire a casa di amici senza trovare scuse a causa della mia pelle
  • voglio uscire senza ombrello quando piove senza preoccuparmi del trucco che può venire via
  • voglio "vivere"
  • voglio indossare il bikini
  • non voglio più nascondermi
  • non voglio più avere paura d'imbattermi in domande imbarazzanti
  • non voglio più trascorrere giornate come questa
  • voglio smetterla di mentire e trovare scuse
  • voglio uscire senza trucco
  • voglio fare sesso senza preoccuparmi delle cicatrici e delle macchie che ho su tutto il corpo
  • non voglio che le mie giornate dipendano dallo stato della mia pelle
  • voglio essere di buon umore
  • voglio avere una vita sociale
  • voglio essere fiera di me stessa
  • non voglio vivere ogni giorno col senso di colpa
  • non voglio più provare vergogna
  • non voglio più avere paura di andare dal dottore o dal parrucchiere
  • non voglio più dover togliere macchie di sangue dai vestiti
  • non voglio più spendere soldi in creme e prodotti che tanto non funzionano
  • voglio indossare abiti scollati
  • voglio andare al mare, in piscina, in campeggio
  • voglio avere figli un giorno
  • voglio che il mio partner mi baci senza temere che si disgusti
  • voglio mostrare il mio corpo agli altri senza sentirmi a disagio
  • voglio smettere di pensare, quando parlo con qualcuno, se ha notato le mie escoriazioni
  • voglio camminare a testa alta
  • voglio rispettare me stessa
  • non voglio più sprecare tanto tempo prezioso della mia vita a rovinarmi la pelle e poi a coprire i danni
  • voglio rilassarmi e alleviare lo stress in modo piacevole
  • non voglio più che la mia pelle sia al centro dei miei pensieri in ogni momento
  • voglio essere di nuovo me stessa
  • voglio riprendere il controllo della mia vita
  • voglio sentirmi di nuovo bella.

Alibi

È una vita che noi "grattatori compulsivi" ci diciamo di smettere. Prima di noi ci hanno provato le nostre mamme, che ci gridavano di non toccarci o ci rimproveravano davanti ai parenti per metterci in imbarazzo, ma per persone insicure come noi la tecnica dell'umiliazione non funziona. Abbiamo provato di tutto, fissato di continuo scadenze sul calendario, mettendolo tra i buoni propositi dell'anno nuovo, ma niente sembra funzionare. Io sono arrivata al punto che, invece di rallegrarmi per determinati eventi, appuntamenti, feste, la prima cosa a cui penso è quanto tempo passerà tra questo momento e la data in questione e se la mia pelle avrà il tempo di guarire. Il grande problema di noi "escoriatori" è che il nostro cervello continua a credere, anche se un'esperienza di anni dimostra il contrario, che toccando i brufoli (o imperfezioni che nessuno noterebbe a meno che non ci guardasse la faccia con la lente d’ingrandimento) ne acceleriamo la guarigione, quando invece li trasformiamo in ferite che ci metteranno secoli a sanarsi e lasceranno un segno dieci volte maggiore. E continuiamo a togliere le croste illudendoci di appianare la pelle. Bisogna sbloccare questo meccanismo del pensiero, e smetterla di trovarci degli alibi per farlo. Ecco una lista di alibi:

  • se lo elimino, guarirà prima, altrimenti ci vorrà un'eternità
  • mi tocco i brufoli da così tanto tempo che un'escoriazione in più non cambia niente
  • mi sono già toccata oggi, perciò non importa se continuo
  • spremerò solo questo e poi smetterò, non si noterà neanche
  • ho bisogno di farlo per alleviare lo stress
  • devo eliminare questo schifo dai pori, non è normale, è disgustoso
  • mi sento già da schifo, perciò a chi importa se lo faccio
  • ah! che orrore! devo sbarazzarmi subito di queste imperfezioni
  • non esco questo weekend perciò nessuno si accorgerà se lo faccio
  • devo solo togliere una crosta in modo che se ne formi una più piccola (questa è così grossa e schifosa che devo impedire che venga via in pubblico)
  • questo brufolo sembra pronto a essere schiacciato senza fare danni
  • non riesco a togliermi dalla mente questo brufolo, devo spremerlo
  • questo non conta, è solo un piccolo "toccamento"
  • beh, ora che ho iniziato, tanto vale che elimino anche gli altri brufoli
  • ho combinato un casino ormai, perciò non c'è motivo di fermarsi adesso, finirò ciò che ho iniziato
  • smetterò domani/la settimana prossima...
  • ho aspettato abbastanza che guarisse da solo, devo intervenire
  • è una malattia, è più forte di me
  • ormai sono piena di cicatrici, una in più non fa differenza
  • non m'importa di farmi del male, tanto sono brutta e mi odio
  • non riuscirò mai a smettere, ci ricadrò prima o poi, quindi perché non ora?
  • mi sento giù, forse se lo faccio mi sentirò meglio
  • sono stata brava negli ultimi giorni a non toccarmi, quindi posso concedermi un piccolo strappo
  • non m'importa più niente

sabato 12 marzo 2011

Perché un diario

Sono una ragazza di 28 anni che soffre di un disturbo ancora poco conosciuto in Italia, noto con il nome di acne escoriata, o, traducendo dall'inglese (self injurious compulsive skin picking), della sindrome da grattamento compulsivo. Saranno ormai più di 15 anni che convivo con questo problema ma solo da poco mi sono resa conto che si tratta di una vera e propria patologia, una forma di autolesionismo, o masochismo cutaneo. Ho sempre pensato si trattasse di una cattiva abitudine, un vizio difficile da estirpare. Questo era dovuto all'assenza di informazioni precise, ma soprattutto alla mia reticenza a confessare il problema, a parlarne con altri, ad ammettere a me stessa che si tratta di una vera e propria malattia socialmente invalidante. Un giorno mi sono imbattutta in un sito americano e mi si è aperto un mondo. Prima credevo di essere una freak, l'unica a combattere contro questa cosa sconosciuta, che era diventata una fonte di vergogna e di sensi di colpa, ma poi grazie al web ho scoperto che ci sono tante persone che soffrono dello stesso disturbo e nel forum collegato al sito (una piccola enciclopedia per gli skin pickers) ho potuto confrontarmi con loro e ricevere consigli e conforto. Ho deciso di tenere questo blog per condividere il mio problema con altra gente e magari poter fornire supporto a chi si trova nella mia stessa situazione. Per me è stata una vera sorpresa scoprire di non essere sola e mi ha dato uno spiraglio di speranza, spero possa essere così anche per voi.